NEL MIO CUORE UN ALTRO PAESE VERNHAGEN ECIG JUDAICA LIBRO NUOVO STORIA EBRAICA
Prezzo:
Berlino di fine Settecento ebrei privilegiati, principi, di-
plomatici e intellettuali di grande prestigio si incontrano nel
salotto dell'ebrea assimilata Rahel Levin: da Friedrich Schlegel
a Schleiermacher, da Wilhelm e Alexander von Humboldt a
Heine e Carl Maria von Weber. Lei, “priva di grazia" e di mezzi
economici, personalità inquietante e precorritrice, appassiona-
tamente illuminista, selvaggia e imprevedibile, coglie i fermen-
ti di un'epoca in tumultuosa trasformazione affascinando tutti
con la verve della sua conversazione e facendo del suo salotto
un luogo di valorizzazione delle differenze, di scambio creativo
e di autoanalisi.
Ma la “maledizione” di essere nata donna ed ebrea le impedi-
sce di sentirsi accettata e amata. Per uscire dall'isolamento in-
teriore forza, dunque, lo spazio fisico e limitato del "salotto"
intrattenendo fittissimi rapporti espistolari con centinaia di in-
terlocutori: migliaia di lettere, diari, aforismi, appunti; straor-
dinarie testimonianze che Rahel Levin Varnhagen ha lasciato
in pagine e pagine spesso poco decifrabili, lacerate, macchiate,
nascoste, perdute e poi ritrovate, con affetto ricostruite prima
dal marito, Karl August Varnhagen, poi, con pazienza e rigore
filologico, dagli studiosi che, nell'arco di parecchi decenni,
hanno seguito le peregrinazioni di questo enorme corpus di
scritti, finalmente approdati a Cracovia. All'interno di una pro-
duzione di squisita fattura letteraria – testi scaturiti “da un cuo-
re ferito" - i diciotto sogni, annotati qua e là nelle lettere e nei
diari e qui pubblicati per la prima volta in Italia, forniscono al
lettore di oggi una chiave interpretativa assolutamente straor-
dinaria: Freud non è ancora nato, ma Rahel sa analizzare per-
fettamente i contenuti dei suoi sogni, il disvelarsi delle inibizio-
ni, le pulsioni negative. “In sogno sono desta”, osserva; proprio
attraverso la nebulosità del sogno riesce ad accettare la propria
alterità mediandola con una realtà che la vincola a un ruolo in
cui non può riconoscersi. Solo “l'ombra di un sogno”, dunque,
il breve attimo senza confini temporali in cui la coscienza è co-
me sospesa, le consentono di sopravvivere.
RAHEL LEVIN VARNHAGEN. Vissuta fra il 1771 e il 1833, Rahel Levin
nasce a Berlino da una agiata famiglia di ebrei assimilati. Giovanissima,
riunisce nell'abitazione di famiglia parenti, amici e conoscenti, dando vi-
ta, nell'ultimo decennio del 1700, al più famoso dei “salotti ebraici”, fre-
quentato in seguito dalle più significative personalità della Berlino dell'e-
poca. Dopo il fallimento di due tormentati fidanzamenti, sposa il diploma-
tico Karl August Varnhagen, insieme al quale sembra raggiungere lo sta-
tus e la sicurezza che le mancavano, soprattutto in seguito al vuoto di rap
porti sociali lasciato dalle Guerre napoleoniche e alle prime manifestazioni
antiebraiche, serpeggianti anche in ambienti colti. I frequenti soggiorni
nelle più importanti capitali europee le aprono ambienti eterogenei e stimo
lanti, e quando Varnhagen viene allontanato dalla carriera diplomatica
per le sue idee liberali, la coppia rientra a Berlino, dando vita al “secondo
salotto”, frequentato da artisti e intellettuali liberali. Personalità tra le
più
complesse e affascinanti dell'era goethiana, Rahel Levin Varnhagen ha la-
sciato un ricchissimo corpus di lettere indirizzate ad amici e conoscenti, pa-
renti e semplici frequentatori del suo salotto, nonché appunti, aforismi e
diari, dopo la sua morte raccolti e pubblicati dal marito, che a questo non
facile compito ha dedicato alcuni decenni della sua vita.
ISBN 88-7544-026-3
9178887511440268
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Informazioni aggiuntive
Peso | 0,0 kg |
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Dimensioni | 10 × 8 × 4 cm |
Editore | Ecig |
Autore | Varnhagen levin rahel |
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